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MONDIALI 2024 –Evenepoel e Pogacar: scintille alla vigilia della prova iridata

Zurigo (Svizzera) venerdì 27 settembre 2024 - «Noi del Belgio e la Slovenia siamo le due nazionali di riferimento, lo leggiamo tutti i giorni. Ma non sta a me dire se io e Pogacar siamo i due favoriti. Vi sembro troppo rilassato per essere uno che ha la possibilità di fare la doppia doppietta crono-prova in linea sia alle Olimpiadi che ai Mondiali? Io sono sempre abbastanza rilassato, ma credetemi: domenica darò il massimo e proverò a vincere. Altrimenti, sarà per un'altra volta. È la vita». Così, in conferenza stampa, Remco Evenepoel, che ha parlato prima che fosse ufficializzata dall'Uci la notizia della morte della vicecampionessa di Svizzera Muriel Furrer, caduta ieri durante la prova Juniores. Nelle scorse settimana Evenepoel si è allenato in Spagna con un altro dei favoriti di domenica, l'iridato uscente Mathieu Van der Poel: come lo ha trovato? «L'ultimo allenamento con Van der Poel è stato duro e ho faticato - la risposta dell'olimpionico di Parigi -. Al Lussemburgo è progredito, non va escluso anche se è più pesante di me e Pogacar. Comunque io non credo di collaborare con Van der Poel o Hirschi (lo svizzero per il quale c'è molta attesa del pubblico di casa ndr) contro Pogacar, perché ognuno ha la sua tattica». In una cosa Remco si sbilancia: non vorrebbe arrivare a una conclusione allo sprint con Pogacar. «Tadej è molto veloce, preferirei non arrivare con lui in volata - spiega -, ma dopo così tanti chilometri gli sprint possono anche riservare qualche sorpresa. Negli ultimi chilometri, tuttavia, se fossi con lui potrei anche evitare di tirare. Il Tour (in cui ha chiuso al terzo posto ndr) mi ha insegnato a correre più in difesa e a riflettere meglio, specialmente in certi contesti. Come correrà il Belgio? Non sono io che decido le tattiche della nazionale, ma di certo abbiamo un piano».

 

POGACAR - «Quella iridata è una maglia molto speciale nel ciclismo, la più unica di tutte e che tutti vogliono. Indossi questa maglia tutto l'anno come segno che sei il miglior corridore del mondo. È un grande obiettivo per me, ma se non dovessi riuscirci adesso penso che potrò farlo nei prossimi anni». Parole di Tadej Pogacar, che in conferenza stampa ha parlato della prova in linea di domenica, prima che fosse annunciata dall'Uci la notizia della morte d ella 18enne svizzera Muriel Furrer,caduta ieri nel corso della prova Juniores femminile. Gli organizzatori dei Mondiali di Zurigo 2024 hanno deciso che si va avanti e quindi domenica ci sarà la corsa in linea dei professionisti, o Elite come si chiama ora. Lo sloveno quest'anno ha già vinto Giro e Tour e ora punta anche al Mondiale, di cui quest'anno è il favorito numero uno, per riuscire nell'impresa del 'triplete' che in passato è riuscita solo a Eddy Merckx nel 1974 e a Stephen Roche nel 1987. «L'anno scorso è stata molto dura e il percorso non era proprio adatto a me -spiega -. Era troppo esplosivo, soprattutto nelle ultime fasi. Ero esausto, ma quest'anno il percorso mi si addice di più. La nostra squadra della Slovenia è forte con due o tre punti di forza (c'è anche Primoz Roglic ndr) e questo ci dà un vantaggio, ma dobbiamo giocare in modo molto intelligente. Non avremo le radioline per essere in contatto con l'ammiraglia e questo non faciliterà le cose». Pogacar correrà questo Mondiale su una speciale bici Colnago VR4s 'dipinta' con colori che si ispirano alle sue vittorie: giallo per il Tour de France, rosa per il Giro d'Italia, verde per il Lombardia e la Liegi-Bastogne-Liegi, azzurra per la Parigi-Nizza, blu scuro per la Tirreno-Adriatico, bianca per la maglia giovanile del Tour e pallini per la maglia a pois. C'è anche il bronzo per i Giochi di Tokyo 2021. «Amo l'arte, non quella classica, ma piuttosto la pop art e i fumetti - il commento del fuoriclasse sloveno -. Sono orgoglioso di poter correre domenica con questa bici, che di fatto è un'opera d'arte».

«Evenepoel ha fatto un'eccellente cronometro e ha fatto bella figura. È rimasto calmo, soprattutto dopo la partenza, considerando che non aveva più il misuratore di watt. Ma domenica il percorso sarà diverso e non mi aspetto una fuga da lontano da parte di Remco». Tadej Pogacar, da Zurigo, parla anche dell'altro favorito del Mondiale in linea di domenica, il fenomeno belga che campione del mondo è già stato nel 2022, quando ha vinto in Australia, e quest'anno ha conquista la maglia iridata nella cromometro, dopo aver vinto la stessa prova, e anche quella in linea, all'Olimpiade di Parigi. Dopo aver ribadito che «la maglia iridata è il mio sogno più grande», Pogar spiega come potrebbe essere la corsa: «sul percorso ci saranno molte salite e questo rende tutto più complicato. Non sono molto lunghe, ma non c'è nemmeno una lunga discesa. Quindi sarà difficile recuperare completamente - continua -. Saranno possibili diversi scenari. La differenza probabilmente la farà la distanza, il percorso e la strategia adottata dalle altre squadre». Il campione in carica Mathieu Van der Poel, sempre in prima linea nelle corse di un giorno, può ripetersi? «Mathieu è in forma - risponde Pogacar - e con quella maglia ha ottenuto delle vittorie fantastiche. Domenica però per lui sarà una gara più difficile a causa delle salite. Ho sentito che ha perso un chilo e mezzo, magari si sta preparando appositamente per il Mondiale. Lo terremo sicuramente d'occhio».

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