Giovedì 28 giugno 2007 - Stavolta una volata non basta, il ciclismo è ancora nella bufera. Alessandro Petacchi da una parte a scagionarsi di una positività, Danilo Di Luca dall'altra a chiarire il suo ruolo in una brutta storia legata all'inchiesta penale Oil for Drug, perché da lunedì parte la stretta della Procura antidoping del Coni per fare luce sui nuovi scandali. Lo sprinter ligure fiore all'occhiello delle due ruote made in Italy dovrà correre la “cronometro” più importante della sua carriera per essere al via del Tour de France: vuole infatti dimostrare che l'eccessiva presenza di salbutamolo riscontrata nel controllo antidoping del 23 maggio scorso, in pieno Giro, non può essere associata all'uso o al tentato uso di doping. Una corsa contro il tempo, o meglio a ostacoli, quella di Petacchi che ha rinunciato alle controanalisi chiedendo al Coni un procedimento d'urgenza, proprio per partire mercoledì. Petacchi aprirà la settimana di interrogatori sul ciclismo del procuratore Ettore Torri: alle 10 di lunedì il velocista si presenterà negli uffici dello stadio Olimpico con un nutrito dossier, frutto del lavoro sinergico dei legali Guardamagna e arricchito da una perizia medico-scientifica affidata al dottor Pieraccini di Firenze. Un lungo elenco di casi in cui i valori anomali legati all'assunzione di farmaci non vengono bollati come doping, ma anche un resoconto della casa farmaceutica che produce il Ventolin (il medicinale sotto accusa e usato da Petacchi per combattere gli attacchi di asma) e un rendiconto della situazione climatica del giorno in cui fu fatto il test. La Milram, team dello spezzino, aspetta l'esito dell'udienza di lunedì prima di prendere qualsiasi provvedimento e confida nell'archiviazione: Petacchi al momento non è stato sospeso, e lo sarà solo se il Coni deciderà il deferimento, piuttosto probabile. “Non c'è stata alcuna sospensione - dice il team manager Gianluigi Stanga -. Noi abbiamo sottoscritto il codice etico che prevede lo stop immediato per i corridori coinvolti in inchieste sportive o penali legate al doping, ma riteniamo che non siamo ancora in quella fase”. Se Torri rimanderà alla giustizia della Federciclo il caso, allora Petacchi può dire addio a Tour e anche la carriera è a rischio, visto che per la violazione dell'articolo 2.1 del codice Wada si paga con due anni di stop. “Cercheremo di far emergere la buona fede di Alessandro - spiega Stanga - che non ha tentato di andare contro il regolamento. Abbiamo perso 15 giorni per le analisi fatte a Barcellona e ora il tempo stringe: ci teniamo che faccia il Tour, ma certo ci sta più a cuore che esca pulito da questa vicenda”. Petacchi non ha nascosto a chi gli sta vicino la sua preoccupazione. “Lo spirito e il morale non sono quelli dei giorni migliori, la situazione è difficile ma vuole dimostrare che non ha fatto alcuna pratica irregolare” dicono dal team.
Quanto a Leonardo Piepoli, trovato non negativo al salbutamolo come Petacchi dopo la tappa dello Zoncolan, il Coni aspetta di avere gli atti che l'Uci non ha trasmesso alla Federciclismo italiana, ma a quella monegasca perché il corridore risulta residente del Principato. Anche per lui la squalifica è dietro l'angolo. Ma il salbutamolo in eccesso non è l'unico dei pensieri di Torri: sul tavolo della Procura del Coni lo stralcio dell'inchiesta del pm romano Paolo Ferraro sul doping e che contiene anche alcune intercettazioni ambientali in cui comparirebbe anche Danilo Di Luca e il medico Carlo Santuccione, già finito nei guai in passato per vicende di doping. Il vincitore del Giro 2007 chiuderà le audizioni il 5 luglio: E’ atteso per le 12, perché prima Torri sentirà due corridori di minor rilievo, Ruggero Marzoli e Domenico Quagliarello, ma soprattutto Eddy Mazzoleni (convocato per il 4 luglio). Il corridore bergamasco dell'Astana, terzo all’ultima corsa rosa, è coinvolto per alcuni sms e ha comunque già detto a Torri che non farà il Fur. Forse un segnale di collaborazione. Il caos non si placa. |