ULTIM'ORA
   email: password:
   Registrati Password dimenticata?

:: ultimo video :: archivio video ::
 
 

23/09/2007

DOPING - Confessione choc, Jeanson: «Ho iniziato a usare Epo a 16 anni»

Montreal (Canada) - domenica 23 settembre 2007 - Sospesa a vita nel gennaio 2006 in seguito all’ennesimo controllo positivo effettuato nel luglio 2005 al termine del prologo del Tour de Toona in Pennsylvanie che aveva vinto, Geneviève Jeanson, due volte iridata nel 1999, aveva accettato di collaborare con l’Usada per vedere ridotta la sua pena a due anni.
Ma nei giorni scorsi, la canadese ha deciso di vuotare il sacco e confessare pubblicamente il suo passato nel corso di un'intervista accordata all'emissione canadese Enquête.
"Si, ho preso Epo - ha ammesso senza imbarazzo al giornalista Alain Gravel che la intervistava -. A Hamilton, sul Mont Royal, quasi tutto l'anno. Fino a cinque giorni dalla competizione per non essere individuata. Sapevo stavo sbagliando – spiega ancora -. Mi ero fatta prendere nell'ingranaggio. Non sapevo che fare e non sapevo come uscirne" ha aggiunto la 26enne ragazza originaria del Quebec che attualmente vive a Phoenix in Arizona, riconoscendo in avere consumato Epo fin dall'età di 16 anni!.
Per questo Geneviève Jeanson ha chiamato in causa il suo allenatore André Aubut che però ha sempre negato di essere all'origine delle pratiche illecite della sua atleta. Tra i due era nata una relazione, addirittura sfociata in matrimonio nelll'aprile 2006 naufragato sei mesi più tardi. I due hanno confermato che si sono sposati per affari, per gestire uno stabilimento di restauro rapido, ma non si parlano più da sei mesi. Sul piano sportivo, la loro relazione era a volte verbalmente violenta . "Vincevo le corse per chiudergli la bocca” ha confidato.
Per curare le sue ferite morali, Jeanson ha detto di avere cominciato una terapia. "Quello che fa più male, è di avere mentito alla gente che mi credeva". E la canadese ha anche fatto riferimento a tutto il gruppo. "Dal mio punto di vista, è inevitabile...È l'ambiente così" ha accusato.
Secondo l'accordo con l’Usada, la canadese non era obbligata a riconoscere pubblicamente di avere consumato del Epo.