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29/11/2007

DOPING - Farmaci sequestrati a Zoli, per l’avvocato «comuni e non dopanti».. Gli indagati sono 17 s

Faenza (Ra) - giovedì 29 novembre 2007 - I farmaci sequestrati a Yader Zoli, campione italiano di cross country, in un blitz della Guardia di finanza di Trento, sono comuni e non dopanti. Lo sostiene l'avvocato Luga Berger, legale del ciclista.
“Si tratta di farmaci comuni - ha detto - e non certo di materiale dopante. Il mio cliente è assolutamente tranquillo. E in ogni modo presto faremo riscorso al tribunale del riesame di Trento per riavere tutto”.
Zoli, 32 anni, domiciliato a Faenza (Ravenna), è indagato a piede libero per violazione della 376 del 2000, meglio conosciuta come legge antidoping.
   Secondo quanto riferito dall'avvocato Berger, i militari della Guardia di finanza hanno sequestrato tre pasticche di caffeina, una confezione di Bisolvon (un disinfettante), una ricetta medica per Eparmefolin (un disintossicante) e 12 prospetti di analisi del sangue. La procura titolare del caso è quella di Trento.
Mentre sarebbero 17 gli indagati dalla Procura di Trento nell'inchiesta sull'uso di sostanze proibite nel mondo della mountain bike. Tra gli indagati, Debertolis (mondiale marathon), Pallhuber (nazionale), Zoli (campione italiano cross country), Acquaroli e la Stropparo, quest’ultima azzurra in lizza per Pechino. Con loro altri atleti a livello amatoriale, il medico federale Posabella, che sarebbe accusato di aver ritardato la trasmissione di documenti federali, e il dottor Posca di Pavia.
I controlli effettuati in mezza Italia avrebbero portato alla scoperta di anabolizzanti, steroidi e di eritropoietina (Epo). Molti di questi farmaci provengono dall'Est Europa, dal Sud America e dalla Svizzera.