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26/12/2007
DOPING - Fuentes: «Merito il Nobel. Il mio doping aveva una funzione terapeutica»
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Mercoledì 26 dicembre 2007 - Eufemiano Fuentes sogna il Premio Nobel: “Il dottor doping vuole il Nobel” il medico spagnolo al centro del famigerato scandalo doping denominato Operacion Puerto, continua a sostenere la sua tesi secondo la quale il doping è una sorta di "medicina terapeutica". "Nello sport ad alto livello la salute degli atleti è messa in secondo piano - afferma Fuentes, 52 anni, in un'intervista nella sua casa di Tenerife alla rivista tedesca Stern - E' possibile che tra 20 anni mi daranno il Premio Nobel entro 20 anni, è possibile che mi costruiscano un monumento commemorativo. E' possibile anche che mi uccidano...". Dopo l'esplosione dello scandalo, Fuentes ha passato un periodo di depressione ma "non mi pento di nulla", sottolinea, e anzi vuole ricordare con piacere il fatto di avere aiutato atleti a superare sforzi a suo avviso umanamente impossibili da sostenere. Il perché dei presunti meriti, a suo modo di vedere, è presto detto: “Il fisico di un ciclista non è fatto per sopportare sforzi sovrumani continuati per tre settimane - la spiegazione di Fuentes - Lo sport di alto livello è un mondo in cui la salute degli atleti è relegata in secondo piano. Il mio doping aveva valore terapeutico”. Fuentes, in cura presso uno psicoterapeuta (“col tempo i traumi si risolveranno, mi ha assicurato”), a sorpresa prova a ribaltare l'immagine creata dallo scandalo dell’Operacion Puert. che ha coinvolto 60 ciclisti, tra i quali Jan Ullrich, e rivendica i suoi meriti. Fuentes, sottolinea Stern, lavora in un centro medico di Las Palmas, alle Canarie, come medico di base: stipendio mensile, 2.500 euro. La vicenda giudiziaria che lo riguarda cominciò nel maggio 2006, quando nel suo studio fu ritrovato materiale e documentazione sul doping praticato a sportivi di vertice. “Fui arrestato, non potei chiamare neanche la mia compagna - racconta oggi Fuentes .- In cella mi fu persino tolto l'anello nuziale. Avevo una stanza stretta, senza finestra: non riuscivo mai a capire che ora fosse”. Nel marzo scorso, un giudice spagnolo ha deciso per il non luogo a procedere, ma l'accusa ha fatto ricorso in appello. Fuentes ha poi parlato a Stern della sua attività prima dello scandalo: “Si trattava di medicina terapeutica”, ha spiegato, sottolineando l'impossibilità per il corpo umano, anche quello di atleti di vertice, di reggere un sforzo estremo per tre settimane: ovvero di poter affrontare corse come il Tour o il Giro. “Nel doping si mette tutto nel mucchio: ma dare una regola a un prodotto velenoso, che si conosce, quella è una questione diversa. E invece lo sport di vertice è un circo nel quale la salute dell'atleta è secondaria”.
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