Milano - martedì 8 aprile 2008 - La Commissione d’Appello della Federciclismo ha radiato a vita Domenico Quagliarello per doppia violazione e squalificato per due anni Eddy Mazzoleni, terzo in classifica nella passata edizione del Giro d'Italia, per il loro coinvolgimento nel caso Oil for Drug. L’inchiesta penale avviata nel 2004 dai Nas di Firenze, ha emesso un verdetto davvero esemplare nei confronti dei due corridori. Quagliarello e Mazzoleni erano stati deferiti della Procura Antidoping presieduta da Ettore Torri per uso e/o tentato uso di sostanze e metodi vietati. La sentenza è stata emessa ieri presso la sede federale di Roma della Caf, la Commissione d'Appello Federale presiduta dall’avvocato Salvatore Minardi (componenti l’avvocato Enzo Conte e avvocato Massimiliano De Stefano, segretaria Claudia Giusti), organo di primo grado che ora dovrà notificare la condanna entro sette giorni. Successivamente, Mazzoleni e Quagliarello avranno 10 giorni di tempo per fare ricorso al Giudice di ultima istanza del Coni, organo di secondo grado. Ultimo appello sarà l'eventuale ricorso al Tribunale arbitrale dello sport, il Tas di Losanna. Il bergamasco Eddy Mazzoleni è stato condannato a due anni di squalifica per tentato uso di metodo e/o sostanza proibita. Il laziale Domenico Quagliariello radiato a vita l'atletaper tentato uso di metodo e/o sostanza proibita, poichè trattasi di seconda violazione.
GUIDI - Fabrizio Guidi più volte vincitore della maglia dell'Intergiro e della maglia ciclamino e di due tappe al Giro d'Italia al Giro d'Italia nonché maglia amarillo di leader della Vuelta nel 1999, sarà giudicato il prossimo 8 maggio innanzi al Giudice di Ultima Istanza del Coni in merito al suo coinvolgimento nell'inchiesta penale Oil For Drug. Guidi, 36 anni, ritiratosi dall'attivitò a fine 2007 dopo dodici anni di professionismo e oltre trenta vittorie, ricopre attualmente il ruolo di direttore sportivo nel team Nippo-Endeka. Per il medesimo filone d'inchiesta è già stato condannato a due anni di squalifica l'ex professionista Giovanni Renosto a seguito delle sue responsabilità nel traffico di sostanze dopanti come tecnico nel settore dilettantistico. |