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22/10/2009
DOPING - Il medico della La-Mss sospeso 10 anni in Portogallo
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Giovedì 22 ottobre 2009 - Lo spagnolo Marcos Maynar, docente dell’Università di Extremadura, ex medico della Continental La Aluminios-MSS già esclusa dalle competizioni nel 2008 per doping, è stato squalificato in Portogallo per dieci anni. Lo ha annunciato la Federazione portoghese Fpc. La commissione di disciplina della Federazione ha condannato "il medico Marcos Marino Maynar a una sospensione da qualsiasi attività medico-sportiva per un periodo di dieci anni, per avere prescritto e fornito sostanze vietate e mascheranti ad alcuni corridori della squadra La Aluminios-MSS durante la stagione 2008", riporta una nota della Fpc. Inoltre, anche quattro corridori sono stati squalificati per periodi che vanno da un anno e due mesi a due anni. La pena più pesante la sconteranno Pedro Cardoso e Rogério Batista fermati per due anni. Per Alfonso Azevedo previsto un anno e 8 mesi, per Claudio Faria un anno e due mesi. Il direttore sportivo Manuel Zeferino è stato condannato a pagare un’ammenda di 2.800 euro per la violazione del dovere di diligenza a tutela della salute degli atleti. All’epoca delle perquisizioni Maynar aveva affermato che i corridori della squadra in occasione dei controlli antidoping avevano “livelli nella norma. Il mio rapporto con il team prevede una semplice collaborazione. Vado alle gare per controllare i tassi di ematocrito dei ciclisti e seguo la dieta degli atleti”. La federazione portoghese ricorda inoltre che Joao Cabreira, campione del Portogallo 2008 e sospeso due anni per doping lo scorso febbraio, come il presidente del team Luis Fernando Almeida ed il corridore Tiago Silva sono stati prosciolti. Il team Continental, nel 2007 vincitore del Giro del Portogallo con Xavier Tondo, era stato escluso dal Tour dell’anno seguente per le accuse di doping dopo che la polizia nel maggio 2008 nella sede della squadra a Povoa de Varzim, nel nord del Portogalllo, e a domicilio di alcuni membri della squadra (sei atleti e del direttore sportivo), aveva trovato prodotti dopanti nonché materiale per effettuare trasfusioni di sangue e sostanze mascheranti come la proteasi. Si chiude così il più grande scandalo doping mai scoppiato in Portogallo, generato un anno fa dopo la morte di Bruno Neves per arresto cardiaco. Decesso che aveva fatto scattare una vasta operazione di polizia. Coinvolta l’Unión Ciclista de Maia, uno dei migliori team portoghesi fondato nel 1993 e vincitore di quattro edizoni del Giro del Portogallo nel 2001, 2002, 2004 e 2007.
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