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02/04/2010
DOPING - Caso Vania Rossi: controanalisi negative
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Roma - venerdì 2 aprile 2010 - Il Laboratorio Antidoping di Roma ha trasmesso un caso di "non confermata positività" alle controanalisi. Si tratta del caso di Vania Rossi, compagna di Riccardo Riccò, azzurra ed ex tricolore nel ciclocross, quindi “non positiva” all'Epo di ultima generazione nelle controanalisi. La Rossi risultò positiva in un controllo del 10 gennaio scorso. Si tratta del primo caso del genere da quando è stato creato il nuovo laboratorio del Coni. Nel campione B delle urine dell'atleta infatti ''non sono stati rinvenuti i livelli minimi di Cera'' spiega il Comitato olimpico italiano. - Nel campione “B” sottoposto ad analisi di revisione, effettuate nei giorni dal 29 marzo al 2 aprile 2010, per Vania Rossi, tesserata della Federazione Ciclistica Italiana, non sono stati rinvenuti i livelli minimi di Cera indispensabili a soddisfare i criteri della Wada. - Nel campione "A" invece le analisi di screening, effettuate a gennaio 2010, avevano mostrato la netta presenza di Cera nel campione, soddisfacendo pienamente i criteri di positività della Wada. - In entrambi i casi gli esiti analitici dei test sono stati confermati – come da normativa Wada - anche dal Laboratorio di Chatenay-Malabry, in Francia. La Procura Antidoping del Coni, nei prossimi giorni, esaminerà il caso, anche con l’ausilio di propri esperti, per la valutazione completa della vicenda, in ordine ad eventuali provvedimenti di sua competenza. Il Laboratorio di Roma ha immediatamente informato la Wada con una relazione dettagliata al fine di un approfondimento scientifico per questa tipologia di casi nonché per l’inserimento della vicenda nella casistica internazionale. La Wada ha ringraziato il direttore del Laboratorio di Roma per la pronta segnalazione.
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