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29/06/2010
DOPING - Riccò condannato dal tribunale francese
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Foix (Francia) - martedì 29 giugno 2010 - Due mesi di reclusione con la condizionale e 3mila euro d'ammenda per Riccardo Riccò: è questa la condanna inflitta al modenese in Francia dal tribunale di Foix. In più dovrà versare altri 3mila euro di danni ed interessi alla Federazione francese che si è costituita parte civile. Secondo fonti giudiziarie, la legale di Riccò, Anna Maria Tripicchio-Rogier., aveva chiesto la sospensione dell'azione giudiziaria per il suo cliente, per lo stesso reato già condannato in Italia lo scorso 9 febbraio a 5.710 euro di multa. Ma il tribunale francese ha rigettato l’istanza. "E’ assolutamente ingiusto. Sono sorpresa perché Riccò è stato condannato due volte per lo stesso reato in Italia e poi Francia. Non può essere punito due volte per lo stesso reato - ha dichiarato l’avvocato Tripucchio-Rogier, iscritta al foro di Tolosa e Roma facendo leva sul principio del "ne bis in idem- . Il tribunale ha giudicato che esite una differenza tra l'impiego e l'uso di Epo. Il mio cliente non è affatto d’accordo con questa decisione e si riserva il diritto di presentare appello poiché è già stato condannato in Italia. Ha ammesso i fatti, ha commesso un errore da lui riconosciuto. Per questo ha già pagato e la vicenda è chiusa ed ha voltato pagina. Ha iniziato a correre ed è proiettato verso nuove vittorie Ma questa sentenza è'politica, ad un paio di giorni dall'inizio del Tour de France. Come molti ricorderanno, nel luglio 2008 il Cobra di Formigine, 26 anni, che correva con la Saunier-Duval, era risultato positivo all'Epo in competizione. Il suo Tour si era interrotto pochi minuti prima della partenza della 12. tappa Lavelanet-Narbonne. La gendarmeria francese gli aveva notificato una positività al Cera, l’Epo di terza generazione, rintracciata nelle urine al termine della crono di Cholet, che lo ha costretto a lasciare la Grande Boucle. Nella sua stanza d'albergo erano state trovate siringhe, strumenti per flebo e 16 flaconi di un prodotto mascherante,. Per questo era scatta pure l’azione penale. Un colpo micidiale. Il ciclismo italiano finì di nuovo sotto shock all’annuncio della positività anche del pugliese Leonardo Piepoli. La Saunier Duval decise di ritirarsi dalla 95. edizione del Tour e annunciò l’addio al ciclismo. Per Riccò arrivò poi la squalifica, con sconto per avere collaborato con la procura antidoping italiana, di 20 mesi in ambito sportivo, esaurita lo scorso marzo. Ma quella macchia è pesata eccome al rientro. Infatti niente Giro e Tour per il modenese e il suo team.
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