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10/07/2010

DOPING - Cresce il mercato dei farmaci contraffatti. In campo una task-force

Roma - giovedì 10 luglio 2010 - «Il doping è la sorgente della contraffazione», almeno sul fronte dei farmaci. E se la Rete preoccupa perché è soprattutto online che corrono i farmaci 'taroccati', è tra pesi e bilancieri che circolano «i prodotti veramente pericolosi». A lanciare l'allarme è Guido Rasi, direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco.
Ad alimentare il mercato dei farmaci contraffatti, «in crescita in tutto il mondo, dunque anche in Italia», due target di consumatori tra loro molto distanti: «Ragazzi molto giovani alla ricerca del muscolo a tutti i costi», e anziani a caccia sul web di farmaci volti a contrastare la disfunzione erettile.
Per combattere la piaga del doping, Rasi punta al gioco di squadra. Così Impact Italia, la task-force nazionale per la lotta alla contraffazione farmaceutica, coinvolgerà anche il Coni e le Asl. Queste ultime saranno impegnate in «controlli capillari di tipo ispettivo e poliziesco», assicura il direttore generale dell'Aifa.
«Insieme alla contraffazione tradizionale», quella che pullula sul web e nelle palestre, «bisogna prestare attenzione - riconosce Rasi incalzato dai giornalisti - anche a fenomeni che hanno bisogno di un approfondimento sociale, e che rappresentano un potenziale nuovo fronte» per i medicinali 'taroccati'. In particolare, Rasi commenta il recente sequestro di confezioni di pillole contraccettive illegali.
«Ci sono comunità - spiega - che per motivi economici, culturali o religiosi cercano di approvvigionarsi così di farmaci per noi accessibilissimi. È uno degli aspetti della globalizzazione».
Altra spina nel fianco, poi, il web. Secondo i dati delle agenzie di certificazione statunitensi, meno dell'1% dei siti che dichiarano di vendere medicinali sono in realtà farmacie legali e affidabili: il restante 99% si divide, grossomodo in parti uguali, tra farmacie illegali e siti di mera truffa informatica.
Tutti gli studi realizzati dalle agenzie regolatorie farmaceutiche europee, compresa l'Aifa, hanno evidenziato che le farmacie illegali inviano prodotti contraffatti in oltre il 50% dei casi.