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21/09/2010

DOPING - Nuova bufera: sei arresti, in carcere Enrico Rossi. In manette l’agente pubblicitario Venegas. Indagate altre 35 persone, tra cicloamatori, medici e preparatori

Martedì 21 settembre 2010 - Ci sono anche il 28enne professionista Enrico Rossi -  fratello di Vania, l'azzurra del cross recentemente assolta per un caso di doping Cera, compagna di Riccardo Riccò - e Nicola Vanegas Sanchez, ex corridore dilettante (Centri della Calzatura) di origini colombiane e stretto amico di Rossi, giovane agente pubblicitario in stage alla concessionaria Dea del mensile BiciSport (non un giornalista, come inizialmente divulgato) tra i sei arresti eseguiti dai Nas tra Roma e Rimini nell'ambito di un'operazione antidoping Cobra-Red dal nick name dei principali indagati. Red è Enrico Rossi, professionista della Flaminia, team estraneo ai fatti che ha già sospeso il corridore.
Gli ordini di custodia cautelare in carcere che riguardano anche un corridore dilettante, un farmacista e un'infermiera sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Perugia (pm Sergio Sottani).
Nell'abitazione di Rossi gli inquirenti avrebbero trovato una tenda ipossica, vietata in Italia, con cui vengono simulate le condizioni degli allenamenti in altura. Tra i medicinali sequestrati, anabolizzanti, epo, ormoni della crescita, diuretici e antidolorifici. L’operazione sarebbe scattata da intercettazioni telefoniche e da un sms tra il pereparatore di Riccò e uno degli indagati in cui venivano chieste informazioni sull’uso di alcune sostanze dopanti.
I sei sono ritenuti responsabili di aver costituito un'associazione per delinquere dedita al traffico illecito di sostanze dopanti, utilizzate da atleti appartenenti a squadre di ciclismo professionistiche e dilettantistiche. Nel procedimento sono state indagate in stato di libertà, per i medesimi reati, altre 35 persone, tra cicloamatori e sei professionisti di un certo rilievo, medici sportivi, preparatori atletici, farmacisti e frequentatori di palestre. I Nas hanno anche eseguito 40 perquisizioni domiciliari e personali nelle province di Roma, Rimini, Forlì-Cesena, Modena, Prato, Bergamo, Reggio Emilia, Milano, Pistoia, Parma, Latina, Perugia e Bari.
I particolari dell'operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 10.45 presso il Comando carabinieri per la tutela della Salute di Roma diretto dal colonnello Pierluigi Felli.

AGGIORNAMENTO - I Carabinieri dei Nas hanno eseguito nelle province di Roma e Rimini cinque ordini di custodia cautelare in carcere emessi dal gip del Tribunale di Perugia, nei confronti di Enrico Rossi, dei cicloamator Giorgio Galli di Torriana (Rimini) e Davide Panuccin (quest’ultimo trovato in possesso di circa 80 confezioni di Ormetazepan, un forte farmaco stupefacente), di un colombiano residente a Roma sedicente giornalista sportivo, Nicolas Vanegas Sanchez, un farmacista Leonardo Scolpiniti ed una infermiera ospedaliera, Chiara Ferri, impiegata presso un nososcomio romano del Prenestino. Le accuse sono pesanti: associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze dopanti, utilizzate da atleti appartenenti a squadre di ciclismo professionistiche e dilettantistiche.
Indagate in stato di libertà, per i medesimi reati, altre 35 persone, tra ciclisti amatoriali e professionisti, medici sportivi, preparatori atletici, farmacisti e frequentatori di palestre. Nel gruppo ci sono 6 ciclisti professionisti, 15 cicloamatori, 2 medici sportivi, un preparatore atletico un massaggiatore, due farmacisti 4 frequentatori di palestre e 4 persone comuni.
Nell'ambito dell'operazione sono state eseguite 40 perquisizioni domiciliari e personali nelle province di Roma, Rimini, Forlì-Cesena, Modena, Prato, Bergamo, Reggio Emilia, Milano, Pistoia, Parma, Latina, Perugia e Bari. Perquisizioni che hanno fatto seguito ad unì'operazione analoga fatta nel giugno scorso e che complessivamente hanno fruttato il sequestro di 150 confezioni fra anabolizzanti (alcuni anche destinati al mercato animale), epo di tutti i tipi, antiinfiammatori, stimolanti e farmaci mascheranti l'assunzione di prodotti dopanti. Rossi per gli inquirenti è il personaggio chiave dell'inchiesta, nata dalla denuncia di uno degli ultimi allenatori di Riccardo Riccò che si è rivolto ai Carabinieri di Perugia per segnalare la ricezioni sms nei quali ignoti gli chiedeveno di procacciare o di specificare le modalità d'uso di sostanze dopanti. A casa del Galli sono stati trovati faramaci proibiti, che, secondo le indagini, erano a disposizione di Rossi, che a sua volta ne avrebbe destinata una parte ad altri corridori della sua squadra e di altre squadre. Un traffico vero e proprio. A casa di Rossi nell'ultima prequisizione, stamane  è stata sequestrata una tenda ipobarica, usata per simulare l'allenamento in quota (aumenta il trasporto di ossigeno ai muscoli) vietata in Italia dalla legge 276/2000. L'aveva acquistata poco tempo fa da una altro ciclista al prezzo di circa 3.000 euro proprio nel periodo successivo alle indagini che lo avevano coinvolto e di cui probabilmente aveva avuto sentore. Il Venagas, invece, non sarebbe un vero giornalista, non avrebbe nè il tesserino da pubblicista nè quello di praticante. Sarebbe stato assunto in prova per la Dea, l'agenzia di pubblicità della rivista ciclosportiva Bs, come procacciatore di pubblicità. Inoltre agli inquirenti risulta avesse scritto qualche articolo per una rivista telematica. Il Vanegas era l'anello di congiunzione fra Galli, che deteneva i prodotti proibiti e i vari destinatari, come risulta da numerose intercettazioni ambientali. (eugenio capodacqua - repubblica.it)

''Questo giro di doping - ha detto il capitano dei Nas di Perugia, Marco Vetulli – metteva seriamente a repentaglio la salute degli atleti. Purtroppo sempre più spesso in queste indagini si annoverano sportivi amatoriali e frequentatori di palestre''. Riguardo ad un suo possibile coinvolgimento, i carabinieri affermano che  ''al momento fuori è dalla vicenda, ma stiamo completando le verifiche''.