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21/09/2010
DOPING - Caso Rossi: indagine scattata dagli sms
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Roma - martedì 21 settembre 2010 - Una vera e propria associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze dopanti è stata scoperta e smantellata dai Nas dei carabinieri di Roma e Perugia. Sono sei le persone arrestate nell'ambito delle indagini e 35 quelle denunciate. Commercio illegale di sostanze dopanti, ricettazione, somministrazione di medicinali ed esercizio abusivo della professione. Sono questi i reati di cui sono stati accusate le seipersone finite in manette: si tratta di Enrico Rossi, 28enne professionista e fratello della compagna del più noto Riccardo Riccò, Giorgio Galli, operaio e cicloamatore di 41 anni, Davide Paganuzzi, cicloamatore arrestato stamani in flagranza di reato, Vanegas Sanchez Nicolas, 26enne di origine colombiana, ex ciclista pubblicitario della Compagni Editoriale che stampa il mensile BiciSport e pr in alcuni locali romani, Leonardo Scorpiniti, farmacista 28enne di Roma e Chiara Ferri, anche lei 28enne, infermiera in un ospedale della capitale in zona Prenestino. Tra le persone denunciate per lo stesso motivo 6 corridori professionisti, 15 cicloamatori, due medici sportivi, un preparatore atletico, un massaggiatore, due farmacisti e quattro frequentatori di palestre. Figura centrale dell'associazione a delinquere era Enrico Rossi, soprannominato Red, che non solo utilizzava dosi massicce di medicinali ma le forniva anche ai colleghi; nella sua abitazione è stata travata una tenda ipossica per allenamenti a quote simulate, considerata come doping. Le indagini sono iniziate a settembre scorso quando uno dei preparatori atletici di Riccardo Riccò ricevette da ignoti degli sms, firmati ''Cobra'' e ''Ricki R.'', in cui gli venivano chiesti consigli sull'assunzione di sostanze dopanti; da qui intercettazioni telefoniche hanno portato a scoprire il giro di doping che coinvolgeva molti atleti. Era Enrico Rossi, secondo il gip Claudia Matteini, che "contattava telefonicamente personaggi inseriti a vario titolo nel mondo del ciclismo, medici e preparatori dai quali acquistava o ai quali cedeva sostanze dopanti". Vanegas "reperiva i farmaci attraverso tre canali": lo "sballone" Scorpiniti, Galli o l'infermiera Ferri. "L'obiettivo stagionale di Enrico - è emerso dalle indagini coordinate dal pm Sergio Sottani, titolare anche dell'inchiesta sugli appalti del G8 - sono la Tirreno-Adriatico e la Milano-Sanremo. Rossi parlando con il collaboratore di BiciSport lo sollecita a reperire le sostanze tramite Leonardo in modo da avere più chance di vittoria in tali corse". "Tanto poi se l'obiettivo sono Tirreno e Sanremo - hanno spiato i carabinieri intercettando le chiamate - uno se è in forma al cento per cento adesso...dopo che c... fa...". Nel fascicolo del magistrato anche i testi di altri sms ritenuti interessanti: "Ciao Rocky - scrive il farmacista a Vanegas - Per te ho in mente varie soluzioni per tornare al top, dobbiamo vederci e fare alcune scelte insieme". Scrive il gip: "Le conversazioni forniscono uno spaccato degli interessi, non sempre leciti, che girano intorno alle diverse discipline sportive umiliando quelle che sono le capacità fisiche degli atleti con il ricorso ad artifici che risultano essere seriamente dannosi per l'organismo umano". Nelle perquisizioni effettuate dai carabinieri sono state trovate, nelle abitazioni di Galli e Scarpinati, 150 confezioni di sostanze dopanti: si va dagli anabolizzanti all'Epo, dagli antinfiammatori, alcuni ad uso anche veterinario agli eccitanti-stimolanti fino ad arrivare agli agenti mascheranti. Questa mattina i carabinieri hanno eseguito 40 perquisizioni in diverse citta' tra cui Roma, Rimini, Forli', Modena, Milano, Parma, Bari, Reggio Emilia e Pistoia; sequestrati medicinali ancora da catalogare e arrestato in flagranza un ciclista amatoriale di Roma, Davide Paganuzzi, per detenzione di stupefacenti e ricettazione: nel suo appartamento sono state trovate 80 confezioni di Ormetazepan e 20 confezioni di anabolizzanti. ''Il giro era molto grosso - ha spiegato il colonnello dei Nas Pierluigi Felli - circolavano sostanze anche all'ultima moda come l'Epo. Da quel che abbiamo capito c'era un vero e proprio programma dopante che veniva affiancato da allenamenti. Per questo era fondamentale il ruolo dei preparatori atletici e dei dottori''. Riguardo il coinvolgimento del noto ciclista Riccardo Riccò, Felli ha detto: ''la sua posizione è al momento fuori dalla vicenda ma stiamo ancora completando le verifiche''. Intanto il presidente della Federciclismo Renato Di Rocco si rammarica per l'accaduto: "E' una coincidenza che non ci aiuta per la candidatura ai mondiali del 2013. La notizia rimbalzerà all'estero e ci procurerà un grosso danno d'immagine. E' davvero un peccato, soprattutto dopo la grande impresa di Nibali alla Vuelta. Il lavoro della federazione contro il doping è noto, abbiamo fermato anche i corridori più importanti (da Basso, Rebellin e Di Luca) e siamo sempre in prima linea con la migliore tecnologia possibile".
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