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28/07/2006
DOPING - Coni: sette positivi in 7 sport diversi. David Tani pizzicato alla Nove Colli è ancora nei guai
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Roma - venerdì 28 luglio 2006 - Sette casi di positività in altrettanti sport. Lo ha fatto sapere il Coni, il cui coordinamento antidoping è stato messo al corrente dell'accaduto dalla federazione medico-sportiva. Le discipline dove oggi si sono verificate le «registrate positività» sono il ciclismo, l'hockey prato, la ginnastica (nella specialità aerobica), il tennistavolo, gli sport equestri, le bocce ed il baseball. Secondo quanto informa la nota del Coni, per metabolita di Thc, ovvero cannabis, sono risultati positivi la giocatrice di hockey Agnese Zambelli, del Villafranca, controllata l'11 giugno scorso in occasione del match di serie A1 San Saba-Mori Villafranca, l'amazzone Maura Pacini, controllata a sorpresa il 17 giugno scorso durante il campionato italiano di Dressage, e il giocatore dell'Anzio Baseball Ramon Tavarez, anche lui controllato senza preavviso in occasione della partita di campionato contro il San Marino (24 giugno scorso). Per Metilprednisolone sono risultato positivi il ciclista toscano David Tani, controllato senza preavviso il 21 maggio scorso in occasione della Gran Fondo Nove Colli, ed il tesserato della Federazione italiana Bocce Emiliano Benedetti, controllato il 18 giugno scorso durante un torneo Fib a Fano. Il Metilprednisolone è un farmaco appartenente al gruppo dei derivati sintetici degli ormoni glicocorticoidi che esercita una attività anti-infiammatoria a livello tissutale. I corticosteroidi possono dar luogo ad alterazioni psichiche come euforia, insonnia, instabilità emotiva, cambiamenti di personalità, gravi depressioni. Per Salbutamolo (un farmaco betastimolante che esplica una spiccata attività broncodilatatrice, con azione sul cuore e sull'apparato circolatorio) sono risultati positivi Lisa Milani, tesserata della federginnastica sottoposta a test antidoping l'11 giugno scorso in occasione dei campionati italiani di aerobica, e Patrizio Mazzola, tesserato del tennistavolo controllato a sorpresa durante i campionati italiani del 15 giugno scorso a Jesolo. David Tani è un ex professionista ed è tesserato con la MG.K Vis Cinelli, quest’anno ha ottenuto 3 vittorie assolute - GF S.Marino, Corsa per Haiti e Maratona dell'Abetone e 6 di categoria, occupando la 5. posizione nel ranking nazionale; mentre lo scorso anno s’impose ad Arma di Taggia, risultando il vincitore assoluto del Brevetto Appennino chiudendo al 12. posto nel ranking nazionale. Tani ha 36 anni ed è originario di Pontedera (Pisa). Ha iniziato a correre a 13 anni tra gli Esordienti ed è passato professionista nel 1996. Ha fatto parte di Ideal, Ros Mary, Asics e Mapei, in particolare tra il 1999 ed il 2001 ha militato nella Mapei al fianco di Bartoli di cui era fido gregario, e Tafi. Ha abbandonato il professionismo a 31 anni, quindi ha iniziato ad avvicinarsi alle granfondo con la Parkpre. Dal 2004 è uomo di punta della MG.K Vis. Non è a prima volta che Tani resta coinvolto in fatti legati al doping. Alla fine del marzo 2005 è caduto nella rete tessuta dai carabinieri per la seconda volta in pochi mesi. Dopo essere stato indagato e perquisito nell’ambito dell’inchiesta "Oil for drug" dell’estate 2004 tornò al centro del mega blitz che i Nas misero a segno alla fine del marzo dello scorso anno fra Umbria, Emilia Romagna, Toscana in varie città: Perugia, Rimini, Bologna, Forlì, Cesena, Massa Carrara, Pisa. Un’operazione battezzata "Cycling", coordinata dal pm di Perugia Sergio Sottani, che ha portato al sequestro di oltre mille confezioni di prodotti dopanti per il valore di oltre 200 mila euro e all9arresto (domiciliare) per quattro persone, oltre a 20 indagati. Anabolizzanti, stimolanti, farmaci all’avanguardia nella tecnica doping, come gli antiestrogeni antitumorali che impediscono il "degrado" del testosterone endogeno consentendogli di rimanere più in circolo e di espletare meglio i suoi effetti; come l’aranesp, l’eritropoietina più moderna, a rilascio lento, per diminuire i rischi dei test di controllo. E poi il solito armamentario del doping ematico: sacche, aghi, siringhe, "farfalle", flebo. Per la maggior parte si tratta di farmaci di esclusivo uso ospedaliero, cioè trafugati dagli ospedali. Fu l’ennesima bufera che travolse il ciclismo di base, quello degli amatori e dei dilettanti: secondo un rapporto del Senato Usa, l’80% della produzione mondiale di Epo e Gh finisce proprio in ambito sportivo. Tani finì sotto inchiesta per consumo personale, associazione a delinquere, ricettazione, somministrazione di medicinali in modo pericoloso per la salute, esercizio abusivo della professione medica e di farmacista, commercio illegale di sostanze dopanti. Rischiò almeno tre anni di carcere. Nel 2004 Tani era finito nell' inchiesta dopo l'intercettazione di conversazioni telefoniche tra lui e un infermiere dell'Ospedale S.Chiara di Pisa, a sua volta coinvolto nell' indagine. Tani ha partecipato alle corse professionistiche più importanti come Milano-Sanremo, Giro delle Fiandre, Liegi-Bastogne-Liegi, ecc. Dopandosi come un cavallo (lo racconta lui nel personale diario pubblicato dal quotidiano La Reopubblica il 13 marzo 2005) senza mai essere beccato ai controlli. Miglior risultato in carriera: il 9° posto nel Trofeo Pantalica del ‘97. Autentico "pied noir" fra i pro, dunque, nonostante il doping, ora si è riciclato come protagonista (non solo sui pedali) nel mondo amatoriale e dilettantistico. Ha trovato spazio e credito, specie nelle gran fondo, le grandi manifestazioni amatoriali di massa i cui organizzatori - non sia bene per quale motivo - spesso pagano ingaggi principeschi per avere al via "personaggi" ex pro. «Per noi è stato un acquisto, diciamo così, coatto - spiega Aldo Sassi, all’epoca manager della formazione lombarda e responsabile del centro Mapei di Castellanza - ci è stato imposto da un altro corridore molto forte. Nelle cartelle di quando era con noi non ci sono segnali di particolari assunzioni o terapie strane. Non avevamo elementi per nutrire dubbi. Ma di una cosa siamo stati certi fin da principio: non aveva le qualità per fare il professionista. Per questo ad un certo punto gli abbiamo consigliato di smettere con il ciclismo. Purtroppo ha trovato un’altra via. Ed è davvero scandaloso che sia consentito a chi ha fatto il professionista di gareggiare fra amatori e cicloturisti. Sono situazioni che uccidono il ciclismo alla base». Agli arresti domiciliari finirono anche due compagni di Tani che militavano nella stessa squadra amatoriale, la MG Kvis Cinelli: Andrea Scolastico, perugino di 28 anni, e Arnaldo Antonini di 55, oltre a a Fabrizio Sensi (45) e Tiziano Severi Pierini (35), capitano di un’altra formazione amatoriale perugina, la Gs Grancasa. Furono perquisite anche due farmacie nel perugino. Numerosi i documenti e le intercettazioni telefoniche compromettenti: «Qua sono tutti “armati” fino ai denti. Dobbiamo armarci pure noi, se no ci superano pure i morti», si dicono al telefono due giovani ciclisti umbri. «Il vero dramma - disse il colonnello Galanzi, comandante del gruppo antisofisticazioni e sanità di Roma - è che l’abuso di queste sostanze è ormai diffuso anche tra dilettanti e amatori giovani e giovanissimi, che mettono a repentaglio la propria salute senza alcun controllo medico». |
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