Torino - lunedì 28 novembre 2011 - Silvio Schiari, 45 anni, uno dei cicloamatori più noti del Piemonte ritenuto dall'accusa uno dei due personaggi chiave dell'inchiesta sul doping con un centinaio di indagati che, nello scorso settembre, ha portato a otto arresti, ha patteggiato una pena (sospesa) di due anni di reclusione per ricettazione e traffico di sostanze dopanti. L'uomo è accusato di avere sottratto farmaci (tra cui epo e nandrolone) dall'ospedale Mauriziano di Torino dove lavora. Con quello di oggi salgono a 11 i patteggiamenti nell'inchiesta. Schiari, ciclista del team Miccoli (sciolto in seguito all'apertura dell'inchiesta), difeso dall'avvocato Antonio Foti, aveva inizialmente proposto una pena a un anno e otto mesi, ottenendo parere favorevole da parte del pm Gianfranco Colace. Ma il gip Roberto Salerno ha imposto una pena che esaurisse tutto il periodo di sospensione condizionale. L'unico rimasto in carcere degli otto arrestati è Davide Posca, ritenuto dall'accusa l'altra figura chiave dell'inchiesta in quanto avrebbe rifornito i ciclisti del team Miccoli e altri sportivi di farmaci illeciti procacciati su internet.
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