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PRO - Parigi-Roubaix: Van der Poel stacca tutti alla Merckx e si regala il bis

Photo@Aso/Pauline Ballet

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Roubaix (Francia)domenica 7 aprile 2024Un trionfo. Il modo in cui il fuoriclasse Mathieu Van der Poel, 29 anni compiuti a gennaio, ha vinto la Parigi-Roubaix è stato questo, è mancato solo che l'olandese scendesse dalla bici e la sollevasse verso il cielo come aveva fatto al Fiandre. Sarebbe stato il modo giusto di sottolineare un'impresa da applausi, che ha ricordato quella di altri miti del ciclismo. L'iridato ha vinto per distacco, bissando il successo dell'anno scorso (e, curiosamente, anche oggi come nel 2023 al secondo posto si è piazzato il suo compagno di squadra Jasper Philipsen, staccato di quasi tre minuti) e diventando il primo ciclista dal 1962 a oggi a vincere nello stesso anno Fiandre e Roubaix con la maglia di campione del mondo addosso. Prima di lui ci era riuscito Rik Van Looy. Van der Poel è anche il primo a fare il 'back to back' dopo Tom Boonen, impostosi nel 2008 e nel 2009. Detto questo, e sottolineato che sarà un peccato non vedere VDP al prossimo Giro d'Italia, va evidenziato il modo in cui il figlio e nipote d'arte (suo nonno materno era Raymond Poulidor) ha vinto oggi, ovvero andandosene con un allungo impressionante sul tratto n. 13 di pavé quando mancavano 59,5 chilometri al traguardo. Pedalando sui ciottoli a 38 km/h con una media di 165 pulsazioni al minuto e un picco di 185, Van der Poel è poi arrivato a sprigionare, su strada, una potenza massima superiore ai 1400 watt che ben presto gli ha fatto guadagnare una trentina di secondi di vantaggio nel volgere di otto chilometri. Il distacco è andato via via aumentando e ciò che per gli altri anche oggi è stato l'Inferno del Nord, nonostante condizioni meteo favorevoli, per Van der Poel è stato il modo di sprigionare la propria potenza, e annichilire i rivali. Insomma, un 'mostro', al punto che dopo che aveva tagliato il traguardo qualcuno si è lasciato sfuggire che certe cose le aveva viste fare soltanto a Eddy Merckx. Già, perché almeno in materia di classiche, VDP rischia di diventare ben presto anche lui un 'Cannibale'. Quest'anno avrebbe anche potuto rivincere la Milano-Sanremo, invece si è sacrificato in favore del compagno di squadra Philipsen, che oggi ha ricambiato spezzando i cambi nel gruppetto degli inseguitori quando l'iridato ha piazzato lo scatto decisivo. E alla fine il belga si è preso anche la soddisfazione di ripetere il secondo posto di un anno fa nella Regina delle Classiche. Quanto alla chicane all'ingresso della Foresta di Arenberg, non ha provocato casi particolari, mentre alla voce cadute va registrata quella che ha messo fuori uso i due olimpionici della pista Jonathan Milan ed Elia Viviani. Per l'oro di Rio (Viviani), portato in ospedale, la Ineos ha fatto sapere che sarebbero escluse fratture, e che c'è stata invece una brutta botta alla schiena. "Ho voluto rendere la corsa dura da lontano - le parole di Van der Poel dopo la vittoria -, e mettere fatica nelle gambe degli avversari. Così sono partito a una sessantina di chilometri dall'arrivo perché mi sentivo benissimo. Ho avuto una grande giornata e non ho mai avuto paura che mi potesse accadere qualcosa, anche se alla Roubaix l'imprevisto, come le forature, è sempre dietro l'angolo. Ma quando ho messo abbastanza vantaggio fra me e gli altri mi sono sentito più tranquillo. Oggi non avevo la spia della fatica accesa, sono stato bene tutto il giorno". "In questa stagione mi sento super motivato perché voglio portare la maglia iridata nel miglior modo possibile - ha detto ancora -, e ora mi godo questo momento. Vincere nel velodromo con la maglia iridata addosso è stato bellissimo. Farò anche la Liegi e ringrazio Philipsen per il gran lavoro che ha fatto. Gli auguro di vincere anche lui, un giorno, la Parigi-Roubaix". (alessandro castellani - ansa)


ORDINE D’ARRIVO

1 Mathieu Van Der Poel (Ned) Alpecin – Deceuninck

km 259,700 in 5h25’58” media 47,802

2 Jasper Philipsen (Bel) Alpecin – Deceuninck a 3”

3 Mads Pedersen (Dan) Lidl – Trek

4 Nils Politt (Ger) Uae Team Emirates

5 Stefan Küng (Sui) Groupama – Fdj a 3’15”

6 Gianni Vermeersch (Bel) Alpecin – Deceuninck a 3’47”

7 Laurence Pithie (Nzl) Groupama – Fdj a 3’48”

8 Tim Van Dijke (Ned) Team Visma | Lease a Bike 4’45”

9 Jordi Meeus (Bel) Bora – Hansgrohe a 4’47”

10 Søren Wærenskjold (Nor) Uno-X Mobility

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