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PRO – Liegi-Bastogne-Liegi: Pogacar scappa sulla Redoute e diventa imprenidbile

Photo@Aso / Gaëtan Flamme

Liegi (Belgio) domenica 21 aprile 2024 - Dodici partecipazioni alle 'classiche monumento' e sei vittorie. Basta questo a spiegar chi sia Tadej Pogacar, il fenomeno della bici venuto dalla Slovenia. Ma non è tutto: oggi il fuoriclasse sloveno ha bissato il successo del 2021 alla Liegi-Bastogne-Liegi, la Doyenne, ovvero la più antica delle corse che, in primavera, 'infiammano' il Belgio, dove il ciclismo è religione, andandosene alla sua maniera, ovvero con il traguardo ancora lontano, nello specifico di oggi a 34 chilometri dalla conclusione quando ha seminato tutti scattando sulla Côte de La Redoute. L'ultimo a resistergli è stato il campione olimpico di Tokyo Richard Carapaz, poi per 'Poga' è stato un assolo, con un vantaggio andato via via aumentando, come quelli che usa fare anch l'altro fuoriclasse del ciclismo di oggi, il campione del mondo Mathieu Van der Poel. Che oggi, palesando come già alla Freccia Vallone un momento di forma non ideale, non ha tenuto il passo del collega ma ha dato una dimostrazione di carattere, e della propria caratura, dandoci dentro nello sprint del gruppo per il terzo posto (secondo si era piazzato Romain Bardet, a 1'39» da Pogacar) fino al punto di vincerlo e salire quindi sul terzo gradino del podio. Non male, ma oggi il match winner è stato Pogacar, tornato alla vittoria a quasi un mese di distanza dall'ultima gara disputata, quel Giro della Catalogna stradominato con quattro vittorie di tappa e il successo nella classifica finale. Oggi ha dedicato il proprio trionfo alla memoria della mamma della fidanzata Urska Zigar, scomparsa prima della Liegi del 2022 e per questo 'Poga' diede forfait. L'anno scorso, invece, cadde e si ruppe un polso, quindi quella odierna è stata anche una rivincita sulla malasorte. Ora Pogacar punterà deciso sul Giro d'Italia, suo grande obiettivo visto che quest'anno vuole diventare il primo ciclista dal 1998 (quando ci riuscì Marco Pantani) a oggi a vincere Giro e Tour nello stesso anno. Verrebbe dire Vingegaard permettendo, a proposito della Grande Boucle, ma le notizie sulle condizioni di salute del danese, alle prese con le conseguenze della sua brutta caduta al giro dei Paesi Baschi, non sono affatto incoraggianti. «Non è stata una giornata semplice sin dalla partenza per il meteo che abbiamo trovato - le parole di Pogacar dopo la vittoria di oggi -. Abbiamo fatto un bel ritmo e ci siamo tenuti caldi facendo questa andatura tutto il giorno. Oggi è stato veramente emozionante, ho pensato tutto il giorno alla mamma di Urska Zigart, due anni fa fu veramente difficile quel momento e oggi ho corso proprio per la madre di Urska. Ho vinto finalmente di nuovo questa bella gara, grazie a tutta la squadra che ha lavorato di me per tutto il giorno, non potevo fare questo senza di loro, sono pieno di emozioni». Lo sono anche coloro che oggi, dal vivo e non, hanno assistito al 'numero' con cui si è aggiudicato la sua sesta classica. E sicuramente non è finita qui.


ORDINE D’ARRIVO

1 Tadej Pogačar (Slo) Uae Team Emirates

km 254 in 6h13’48” media 40,85 km/h

2 Romain Bardet (Fra) Team Dsm-Firmenich Postnl a 1’39”

3 Mathieu Van Der Poel (Ned) Alpecin – Deceuninck a 2’02”

4 Maxim Van Gils (Bel) Lotto Dstny

5 Aurélien Paret-Peintre (Fra) Decathlon Ag2r La Mondiale Team

6 Mauri Vansevenant (Bel) Soudal Quick-Step

7 Valentin Madouas (Fra) Groupama – Fdj

8 Alexey Lutsenko (Ast) Astana Qazaqstan Team

9 Pello Bilbao (Spa) Bahrain – Victorious

10 Thomas Pidcock (Gbr) Ineos Grenadier

 

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