Asti – martedì 23 aprile 2024 - Il ciclismo è in lutto per la scomparsa di Franco Chirio, morto all’ospedale di Asti, dopo lunga malattia, a 71 anni. Chirio, imprenditore nel settore dolciario, nato a Chiusano ma da sempre residente a Montechiaro, era considerato uno dei padri del ciclismo femminile in Italia. Vi si era avvicinato nei primi anni Novanta, quando le figlie Marina e Alessia avevano scelto di correre in bici e lui aveva deciso di seguire da vicino il loro percorso agonistico, allestendo una squadra di sole donne. Poi, quando le figlie decisero di attaccare la bicicletta al chiodo, lui continuò l’attività del pedale femminile. Erano gli anni favolosi della Chirio-Forno d’Asolo, la squadra multinazionale che in 20 anni di attività agonistica al massimo livello, con Franco al timone, ha collezionato più di 200 vittorie per merito di ragazze provenienti da diversi Paesi del mondo. Tra gli innumerevoli successi conquistati dalle sue ragazze spiccano quello della bielorussa Zinaida Stahurskaja nel Tour de France 2002, quello di Giorgia Bronzini nel campionato del mondo del 2011 a Copenaghen ed il mondiale crono di Zabirova a Zolder 2002 . Ma con la maglia Chirio Forno d’Asolo in seguito abbinata a Colavita, hanno gareggiato tra le altre anche Vera Carrara, Giada Borgato, Elena Cecchini, Barbara Guarischi, Alessandra D’Ettorre, Luisa Tamanini, Alessandra Cappellotto proprio nella stagione d’addio, la russa Zoulfia Zabirova, l'australiana Katherine Watt, la tedesca Regina Schleicher, le gemelle lituane Jolanta e Rasa Polikevciute, oltre a Svetlana Paulikaite, Edita Janeliunaite e Modesta Vzesnuskaite, le ucraine Tetjana Stjažkina, Olena Olinyk e Tetjana Rjabčenko, le brasiliane Valeria Pintos, Rosane Kirch e le sorelle Uenia, Janildes e Clemida Fernandes, con quest’ultima vincitrice dei Giochi Panamericani, di numerosi titoli nazionali e la partecipazione a tre edizioni delle Olimpiadi. Da qualche tempo, soprattutto per motivi di salute, Franco si era progressivamente allontanato da quel mondo del ciclismo di cui era stato per tanti anni uno dei grandi protagonisti. (franco bocca – la stampa) |