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OLIMPIADI 2024 – Faulkner beffa Vos e Kopecky: Longo Borghini nona

Photo@Epa/Christophe Petit Tesson

Photo@Epa/Christophe Petit Tesson

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Parigi (Francia) domenica 4 agosto 2024 – L’americana Kristen Faulkner passa sotto la Torre Eiffel, pedala ancora per pochi metri, poi trionfa senza neppure alzare le mani e quasi non ci crede. E' lei, già maglia rosa al Giro 2022, la campionessa olimpica di Parigi 2024, impresa compiuta con un allungo a tre chilometri dal traguardo che ha lasciato di stucco le due favorite della vigilia, l'olandese Marianne Vos e la belga Lotte Kopecky, fino a quel momento al comando con Faulkner e l'ungherese Blanka Vas. Le due rivali invece di replicare esitano su chi debba scattare per prima all'inseguimento e così Kristen Faulkner vola a conquistare a sorpresa il titolo olimpico.

La corsa nelle fasi finali è incredibile. Al comando la coppia Vas-Vos. Sembrano destinate ad arrivare ma dalle inseguitrici si fanno sotto la belga Kopecky (coinvolta in una caduta e costretta ad inseguire per tutto il tempo) e l'americana Faulkner. Dopo il lungo inseguimento il quartetto si ricompone solo a 5 chilometri dalla conclusione. Neanche il tempo di tirare il fiato che la statunitense tira via dritta. La Kopecky e la Vos si guardano e tentennano. Quando decidono di collaborare è ormai tardi. Sotto l'iconico traguado parigino giunge solitaria la statunitense. A 58” la volata a tre che vede primeggiare la Vos al fotofinish su Kopecky e Vas. Il gruppo arriva alla spicciolata. Elisa Longo Borghini (bronzo sia Rio che a Tokyo, e che anche questa volta ha provato a dire la sua, con uno scatto a 23 km dall'arrivo su cui però le altre hanno reagito quasi immediatamente) esausta, è nona, staccata di più di tre minuti dalla vincitrice. Elena Cecchini 25., Elisa Balsamo e Silvia Persico tagliano il traguardo insieme, rispettivamente 54. e 55.

Kristen Faulkner è originaria dell'Alaska ma che vive in Spagna a Girona, dove il clima è molto più favorevole per allenarsi e che quando non pedala, può dedicarsi a cucinare piatti sani prevalentemente a base di verdure, uno dei suoi hobby preferiti. È andata come un treno, premiando la scelta, fatta quando vive a New York, di dedicarsi al ciclismo, di cui si era innamorata pedalando a Central Park. Quindi addio all'idea di mettere a frutto a Wall Street la laurea presa ad Harvard e via con la bicicletta. Ora invece il suo sogno è scalare l'Everest.


LE AZZURRE

«Mi dispiace, oggi di più non potevo fare - l'amara considerazione della piemontese -. Se non fosse stato per il pubblico probabilmente non sarei riuscita neanche a finire la gara» mormora al termine con un filo di voce. Il dispiacere è evidente: «Ci tenevo tanto a fare bene, invece mi sono trovata in una giornata no. Improvvisamente, sul più bello, si è spenta la luce. Mi dispiace, soprattutto per gli appassionati. Non c’è stato nulla che non ha funzionato se non le mie gambe. Chiedo scusa a tutti i tifosi, a chi ha lavorato per me in questi giorni, ma oggi non ne avevo. Ogni volta che vesto la maglia azzurra voglio dare il meglio e oggi mi sento di non essere riuscita a farlo». Il suo nono posto non soddisfa lei che di medaglie alle Olimpiadi ne ha già vinte due, e non rende giustizia ad una formazione che fino 30 chilometri dalla conclusione sembrava poter correre per una medaglia. Elena Cecchini, regista in gara, analizza la prova della squadra: «E’ un risultato che non ci piace. E’ stata una gara strana. Prima molto lenta, poi improvvisamente a ritmi esasperati. Sul primo passaggio a Montmartre c’è stata una caduta, che ha diviso il gruppo. Io mi sono ritrovata avanti con Elisa Longo Borghini ma non sapevo che fossimo rimaste in poche, altrimenti avrei provato a tenere ancora per Elisa, ma la verità è che tutte noi eravamo stanche. Ha vinto un’atleta forte ma non pronosticata, il profilo ideale per una corsa come questa».

Il ct Paolo Sangalli sintetizza la corsa delle azzurre: «Siamo stati protagonisti fino a quando non si è spenta la Longo. Peccato perché era nelle sue possibilità fare bene. Però non tutte le giornate sono uguali e oggi è andata così». Domani il ciclismo si sposta al Velodromo di Saint-Quentin-en-Yvelines per le prove su pista.


ORDINE D’ARRIVO

1 Kristen Faulkner Stati Uniti

km 157,600 in 3h59’23” media km/h

2 Marianne Vos Planda a 58”

3 Lotte Kopecky Belgio

4 Blanka Vas Hungary

5 Pfeiffer Georgi Gran Bretagna a 1’21”

6 Mavi García Spagna a 1’23”

7 Noemi Rüegg Svizzera a 2’04”

8 Katarzyna Niewiadoma Polonia a 2’44”

9 Elisa Longo Borghini Italia a 3’05”

10 Marta Lach Polonia a 3’27”

Così le altre azzurre: Elena Cecchini 25.; Elisa Balsamo 54.; Silvia Persico 55.

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