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OLIMPIADI 2024 – I campioni di Tokyo cedono titolo e record mondiale all’Australia: resta il bronzo da prendere come consolazione

Photo@Ansa/Ettore Ferrari

Photo@Ansa/Ettore Ferrari

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Parigi (Francia) martedì 6 agosto 2024 - La delusione c'è: è innegabile. Alle Olimpiadi di Parigi 2024 l'Italia che sognava di centrare uno storico bis olimpico nell'inseguimento a squadre del ciclismo su pista, ha abdicato. Domani pomeriggio gli azzurri dovranno accontentarsi della finale per il bronzo con la Danimarca. A sbarrare la strada al quartetto italiano composto da Simone Consonni, Filippo Ganna, Francesco Lamon e Jonathan Milan ci ha pensato in semifinale un'Australia mostruosa, capace di far registrare il nuovo record del mondo, con il tempo di 3’40”730. E quindi la delusione italiana è doppia perché il precedente primato (3’42”032) apparteneva proprio al quartetto azzurro ed era datato 4 agosto 2021, il giorno della vittoria dell'oro a Tokyo 2020 con la strepitosa rimonta sulla Danimarca. «Complimenti all’Australia - dice Filippo Ganna -. Ha fatto un tempo che dice tutto su loro e la loro condizione Sono andati molto vicini al 3’39”, noi abbiamo dato il nostro massimo, ma con quel tempo possiamo solo fare i complimenti all'avversario. Concentriamoci sulla finale per il bronzo di domani. Noi abbiamo dato tutto e migliorato la prestazione di ieri. Non è bastato. Eravamo qui per vincere. Adesso cercheremo di portare a casa il bronzo». Sorpreso si dice Simone Consonni. «Pensavamo ai più forti, ma l'Australia ci ha sorpreso - le sue parole - Noi ci abbiamo messo testa, cuore e gambe: se non è bastato, è perché loro sono stati bravissimi. Ora la finale per il bronzo, fino a due anni fa sarebbe apparsa impossibile perfino quella. E contro la Danimarca non sarà facile». In semifinale il quartetto azzurro ha chiuso in 3’43”205, un tempo che almeno è valso la qualificazione alla finale per il terzo e quarto posto, proprio contro la Danimarca (3’42”803), nell’eterna sfida che ha fatto la storia di questo quadriennio, con la Danimarca che a sua volta ha perso contro la Gran Bretagna (3’42”151).

Per Filippo Ganna, argento nella cronometro individuale su strada, l'occasione di chiudere Parigi 2024 con due medaglie. Nella finale per l'oro, invece, l'Australia, a questo punto assoluta favorita, se la vedrà con la Gran Bretagna, che nella semifinale ha avuto la meglio sulla Danimarca. «Ci hanno copiato un po' tutti - dice il ct Villa - con una punta velocissima negli ultimi tre giri, a fare il Ganna di Tokyo. E hanno migliorato molto i materiali. Anche noi lo abbiamo fatto, ma evidentemente non è bastato».

E' ancora in corsa per l'oro il quartetto femminile azzurro dell'inseguimento. Con 4’07”579 , nuovo record italiano, le azzurre Letizia Paternoster, Chiara Consonni, Martina Fidanza e Vittoria Guazzini hanno fatto registrare il quarto tempo, conquistando così la qualificazione alla semifinale contro la Nuova Zelanda (miglior tempo con 4’04”679), dove, per cercare di portare a termine quella che sembra essere un'impresa, dovrebbe trovare spazio anche Elisa Balsamo. Nel primo turno di domani affronteranno la Nuova Zelanda, autrice del miglior tempo, 4’04”679, ad un passo dal record del mondo.

«Oggi l'ho tenuta fuori, domani ci sarà- conferma Villa - Viene da due stagioni difficili, è uscita dal Giro con una malattia, è stata pochissimo con noi e se non ti alleni tutti insieme poi è difficile. Ma da un paio di test che ha fatto con le compagne, abbiamo buone indicazioni». Nell'altra semifinale la sfida sarà tra Stati Uniti (secondo tempo con 4’05”238) e Gran Bretagna (terzo tempo con 4’06”710).

Letizia Paternoster: “Abbiamo dato il massimo. Sapevamo che dovevamo fare un grande tempo per riuscire ad entrare tra le prime quattro. Domani rimettiamo tutto in discussione, anche se sappiamo che sarà dura.”

Vittoria Guazzini: “Ci sono forse delle cose da limare, ma il nostro record italiano è un ottimo tempo. Non sarà facile battere la Nuova Zelanda, ma in un duello tutto può succedere e noi cercheremo di farlo succedere. Dobbiamo essere consapevoli che domani non conta solo vincere la prova, ma anche il tempo, per poter eventualmente puntare al bronzo. Insomma dobbiamo rimanere concentrate.”

Chiara Consonni: “Per me è la prima Olimpiade. E’ un’esperienza unica e bellissima, anche se non siamo al villaggio olimpico. Si respira un’aria diversa. Noi siamo ancora in corsa per una medaglia. Abbiamo lavorato tanto questo inverno per questo obiettivo. Qui proviamo a raccogliere”.

 

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